L'Italia Peggiore

GARR051 | 2 Giugno 2014 | CD + LP + Digital Album
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“Siamo noi l’Italia peggiore, la feccia della società e il disonore delle nostre famiglie? Siamo noi la prova tangibile di un mondo in declino e di una comunità allo sbando? Siamo noi l’esempio calzante a cui contrapporre ciò che è bello, bravo e giusto? Siamo noi i cattivi in questa sceneggiatura banale e scritta male? Se aiuta a sentirsi meglio, volentieri. Dopo un lustro da turisti abbiamo deciso di tornare a casa, parcheggiare il furgone e scrivere una recensione sul nostro viaggio: le persone che abbiamo incontrato, i luoghi che abbiamo attraversato, quello di cui ci siamo nutriti e quello che dentro di noi è cambiato. Questa è quella che molti considerano l’Italia peggiore. Il paese dei giovani sfaccendati, degli eterni ragazzi a casa di mamma, dei pericolosi ribelli con mire terroristiche, degli artisti che impietosiscono perché, anche loro, sono giovani disoccupati. Siamo noi l’Italia peggiore, è una questione di punti di vista.”

“L’Italia peggiore” segna il ritorno a poco più di due anni da “Turisti della democrazia”, dopo un tour di 200 concerti e otto mesi lontani dai palchi. È stato anticipato dal singolo “C’eravamo tanto sbagliati” che ha raggiunto il primo posto nella classifica italiana i-tunes. L’album è uscito il 2 Giugno: una data di uscita non casuale – quella del giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica in Italia — proprio per il suo significato e le sue forti connotazioni patriottiche, a cui si contrappone, con ironia pungente ma nient’affatto avulsa dalla realtà, il titolo del disco: “L’Italia Peggiore”. Un album che parla del nostro paese, delle sue contraddizioni e delle sue piccole e grandi ipocrisie.

“L’Italia peggiore” è un disco lungo e vario: 14 brani che mostrano l’eclettismo della band e del collettivo Garrincha, che vi ha partecipato. C’è più rock che in passato (“Senza macchine che vadano a fuoco”, “La rivoluzione non passerà in tv”, “C’eravamo tanto sbagliati”, “Piccoli incendiari non crescono”, “Io, te e Carlo Marx”) ma c’è anche tanta elettronica (“Il sulografo e la principessa ballerina”, “Linea 30”), c’è il reggae (“La musica non è una cosa seria”) e anche lo Ska (“Forse più tardi un mango adesso”). C’è tutto l’amore per il teatro canzone (“Te per canzone una scritto ho”, “In due è amore in tre è una festa”), c’è un divertissement registrato in presa diretta in un momento di cazzeggio (“Amore Dozzinale”) e poi ci sono due pezzi che raccontano ed ironizzano sul nostro tempo (“Questo è un grande paese”, “Instant classic”).

In questo secondo album, come sul palco accadeva già da tempo, tutti e cinque ci hanno messo la voce, caratterizzando fortemente ogni momento del disco: Bebo racconta “Linea 30”, Checco canta e suona l’ukulele in “La musica non è una cosa seria”, Albi strilla in “Forse più tardi un mango adesso” e Carota ci mostra il suo bellissimo timbro in “Amore Dozzinale”. Come se non bastasse, altri tre illustri ospiti sono venuti a dar loro una mano: Piotta e Max Collini (Offlaga Disco Pax) in “Questo è un grande paese” e Caterina Guzzanti in “Instant Classic”. La produzione, come per i precedenti lavori, è nelle mani di Matteo Costa Romagnoli, fondatore di Garrincha Dischi e Francesco Brini (Frank Agrario), titolare di Mozzarella Records e da anni collaboratore degli inglesi Swayzak.

“L’idea dell’artwork è nata, come spesso accade tra di noi, un po’ per caso, un po’ mangiandoci la faccia e un po’ di corsa. Il problema principale è stata la scelta del titolo che ci ha portato via parecchio tempo. Dall’Italia peggiore, ai cappelli da asino, il passaggio è stato veloce perché sono un bel simbolo, fanno ridere ma sono anche spiacevoli per chi le indossa. Siccome eravamo in pieno dibattito “quote rosa” ci siamo detti “Troppa braga in questo disco!” e così abbiamo pensato fosse bello affidare la cura grafica de L’Italia Peggiore ad un team di ragazze che portasse le nostra idea del catalogo da asini da un’altra parte. E così è stato: sei artiste, sei ragazze di talento: Cristina Amodeo, Fada Full, Martina Galetti, Kerin, Cristina Spanò, Elisabetta Percivati. Ed in ultima istanza Elia Della Casa che, come sempre, mette ordine, aggiusta, rifila e chiude il progetto di tutto quello che è Lo Stato Sociale e Garrincha, con genialità e gusto.”

La prima edizione del disco, oramai esaurita, è stata stampata con due differenti cover, in novembre 2015 è uscita la seconda edizione del disco con un unica cover, la stessa dell’edizione vinile.

Tracklist: 01 Senza macchine che vadano a fuoco, 02 C’eravamo tanto sbagliati, 03 La musica non è una cosa seria, 04 Questo è un grande paese (con Piotta), 05 Piccoli incendiari non crescono, 06 Il sulografo e la principessa ballerina, 07 Forse più tardi un mango adesso, 08 La rivoluzione non passerà in tv, 09 Te per canzone una scritto ho, 10 Io, te e Carlo Marx, 11 Amore dozzinale, 12 Istant classic (con Caterina Guzzanti), 13 In due è amore, in tre è una festa, 14 Linea 30.

Crediti dell’album: c p Garrincha Dischi 2014. Prodotto da Matteo Costa Romagnoli e Francesco Brini eccetto 06 prodotta da Enrico Roberto, Matteo Costa Romagnoli e Francesco Brini. Registrato pressolo Spectrum Studio di Bologna da Francesco Brini e presso il Donkey Studio di Medicina (Bo) da Matteo Costa Romagnoli. La voce di Caterina Guzzanti su 12 èstata registrata presso il Gasvintage Studios di Roma da Inti d’Ayala Valva. La voce di Tommaso Piotta su 04 è stata registrata presso La Zona Studio di Roma da Emiliano Ra-b. Il pianoforte su 02 e 08 è stato registrato presso il Soporoco Studio di Monte San Pietro (BO) da Michele Postpischl.

Musiche di Alberto Cazzola, Francesco Draicchio, Lodovico Guenzi, Alberto Guidetti, Enrico Roberto e Matteo Romagnoli. Parole di Alberto Cazzola, Lodovico Guenzi e Alberto Guidetti eccetto: 02 di Alberto Cazzola, Lodovico Guenzi, Alberto Guidetti e Matteo Romagnoli; 03 di Alberto Cazzola, Francesco Draicchio, Lodovico Guenzi e Alberto Guidetti; 04 di Nicola Borghesi, Alberto Cazzola, Lodovico Guenzi, Alberto Guidetti, Matteo Romagnoli e Tommaso Zanello; 12 di Nicola Borghesi, Alberto Cazzola, Lodovico Guenzi, Alberto Guidetti e Matteo Romagnoli. EMI Publishing/Garrincha Edizioni Musicali eccetto 04 Garrincha Edizioni Musicale, La Grande Onda.

Hanno suonato: Alberto Cazzola (basso, sintetizzatori, voce, mani), Francesco Draicchio (Moog Sub Phatty, Moog Little Phatty, Micro Korg, percussioni, ukulele, voce, mani), Lodovico “Lodo” Guenzi (pianoforte, chitarra, sintetizzatori, voce, mani), Alberto “Bebo” Guidetti (Elektron Machinedrum SPS1-MKII, Korg Electribe MX, sintetizzatori, voce, mani), Enrico “Carota” Roberto (Korg ms20, Access virus T1, altri sintetizzatori, rohdes, pianoforte, organetto a ventola Meazzi, voce, mani).

Ospiti: Nicola Manzan (violino su 09), Luca Leonelli, (violoncello su 09), Matteo Costa Romagnoli (basso su 04, chitarra acustica su 13, cori, mani, percussioni), Francesco Brini (batteria su 02, 04, cori su 08, organo su 05), Michele Sciolla (trombone su 02), Enrico Farnedi (tromba su 03, 07, trombone su 03, cori su 13), Elia Dalla Casa (sax baritono su 03, 07, sax contralto su 07), Caterina Guzzanti (voce su 12), Piotta (voce su 04), Max Collini (voce su 04).

Le illustrazioni delle orecchie da asino sono di Cristina Amodeo, Fada Full, Martina Galetti, Kerin, Cristina Spanò, Elisabetta Percivati. Progetto grafico e maschera da asino di Elia Dalla Casa www.eliadallacasa.it.